Berlino i suoi due archetipi: da uomo spietato ad amante, ladro gentiluomo

“I ladri hanno la cattiva abitudine di vestirsi da ladri o magari con vestiti comodi come quelli che si mettono la tuta per viaggiare in aereo, però se devi andare a scassinare una serratura in un quartiere nobile di Parigi è meglio andare vestiti eleganti, non ti pare?”

Berlino, lo spin-off di “La Casa di Carta”, vede nuovamente al centro della scena il carismatico personaggio interpretato da Pedro Alonso. Con un approccio narrativo che mescola il presente e il passato, questa serie tenta di svelare i retroscena dei celebri colpi orchestrati dal protagonista. Tuttavia, a differenza dell’originale, “Berlino” sembra indulgere in una dimensione più sentimentale e romantica, una scelta che, pur affascinante, tende a creare un forte dicotomia rispetto alla crudezza e dall’intensità dell’azione.

Berlino in La Casa di Carta

Il personaggio di Berlino, interpretato magistralmente da Pedro Alonso nella serie di successo “La Casa di Carta“, è stato fin dall’inizio uno dei pilastri portanti dell’intera narrazione. Nonostante indossasse, come gli altri protagonisti, la divisa da ladro composta dalla tuta rossa e dalla maschera di Dalì, Berlino riusciva a distinguersi e a imporsi con un carisma inconfondibile. Del resto la tuta rossa è proprio un richiamo patriottico alla bandiera spagnola, mentre la maschera di Dalì rimanda al personaggio ed artista che, forse più di altri, ha dimostrato e manifestato il suo spirito da partigiano contro il franchismo.

Questo elemento emergeva chiaramente non solo attraverso il suo comportamento, ma anche grazie alla profondità e alla complessità del suo carattere.

Berlino nella serie madre lasciava già intravedere il suo essere un personaggio dai mille volti: da un lato, freddo, calcolatore e intransigente, dall’altro sorprendentemente affascinante e carismatico. Il suo carisma non derivava solo dal suo ruolo di leader all’interno della banda, ma anche dalla sua capacità di mantenere la calma e il controllo anche nelle situazioni più estreme. La sua forza caratteriale era evidente nelle interazioni con gli altri personaggi, dove spesso emergeva come una figura autoritaria, ma allo stesso tempo capace di ispirare rispetto e fedeltà.

Il successo di Berlino come personaggio si basava inoltre sulla sua enigmatica personalità. Dietro la maschera del criminale inflessibile, si celava un uomo complesso, afflitto da problemi personali e da una malattia che lo rendeva ancora più umano agli occhi dello spettatore. Questa dicotomia tra il Berlino “pubblico”, il criminale temuto e rispettato, e quello “privato”, vulnerabile e tormentato, contribuiva a rendere il personaggio particolarmente affascinante e memorabile.

Lo stile di Berlino nello spin off, un viaggio introspettivo nel suo passato

Nello spin-off dedicato a Berlino, il personaggio interpretato da Pedro Alonso si distingue nuovamente per il suo stile inconfondibile, che diventa un elemento narrativo chiave per approfondire il suo “io” e il suo passato. Questa nuova serie ci offre l’opportunità di esplorare una dimensione più personale e intima del personaggio, che si riflette ampiamente nel suo abbigliamento.

All’inizio della serie, Berlino appare in abiti eleganti, un chiaro omaggio a figure iconiche come James Bond e Arsenico Lupin. Questa scelta stilistica non è casuale: riflette il fascino, la raffinatezza e l’aura di mistero che caratterizzano sia l’agente segreto britannico che il famoso ladro gentiluomo. L’eleganza dei suoi completi, il dolcevita bordeaux, le camicie ben stirate, i cravattini sottili, e gli accessori scelti con cura, tutto contribuisce a creare un’immagine di un uomo sofisticato e colto, che si muove con disinvoltura e charme nel mondo del crimine.

Tuttavia, quando la narrazione si sposta verso le scene d’azione e i colpi, lo stile di Berlino subisce una trasformazione. Passa da un’eleganza classica a un look più oscuro e aggressivo, che ricorda lo stile “Matrix”. Qui, l’abbigliamento di Berlino diventa più funzionale, adattandosi alle esigenze dei furti: abiti neri, lunghi cappotti e un generale senso di mistero e potere. Questo cambio di stile non solo lo rende più adatto alle imprese criminali, ma enfatizza anche il contrasto tra il Berlino “pubblico” e quello “privato”, tra il ladro e l’uomo dietro la maschera.

Nonostante questi cambiamenti, l’elemento di eleganza e sofisticatezza rimane una costante. Berlino non perde mai il suo tocco di classe, che diventa un fil rouge che lo accompagna in tutta la serie. Questa coerenza stilistica è un riflesso del carattere del personaggio: un uomo che, nonostante la sua vita criminale, non rinuncia mai alla sua identità e ai suoi valori estetici.

Gli archetipi stilistici del ladro al quale strizza l’occhio

Nel mondo del cinema, i ladri sono spesso protagonisti di storie avvincenti e ricche di suspense. La loro rappresentazione varia notevolmente a seconda della loro personalità e del contesto narrativo in cui si muovono. Possiamo identificare principalmente cinque tipologie di ladri basate sul loro stile e modus operandi: il ladro gentiluomo, il ladro “invisibile” che si mimetizza nella folla, e il ladro tecnologico.

Il ladro gentiluomo

Questa figura combina l’eleganza di un agente segreto con l’astuzia di un ladro e l’aura misteriosa di un personaggio alla Batman. È il classico anti-eroe che, nonostante le sue azioni illegali, conquista il pubblico con il suo charme e la sua intelligenza. Vestiti sempre impeccabili, completi su misura, cravatte sottili e scarpe lucidate sono parte integrante del suo guardaroba. Un esempio iconico è rappresentato da personaggi come Thomas Crown o Neal Caffrey in “White Collar”. Questi ladri utilizzano la loro apparenza sofisticata non solo come parte del loro fascino, ma anche come strumento per accedere a mondi esclusivi e compiere i loro colpi in grande stile.

Il ladro “invisibile”

Al contrario del ladro gentiluomo, questa tipologia predilige un abbigliamento che gli permette di fondersi con la folla, passando inosservato. Vestiti semplici, spesso casual o addirittura trasandati, sono la loro uniforme. Il loro obiettivo è evitare di attirare attenzione, mimetizzandosi perfettamente nell’ambiente circostante. Un esempio cinematografico potrebbe essere il personaggio di Robert Redford in “The Sting” (La Stangata), dove l’abilità di passare inosservato è fondamentale per il successo dei loro piani.

Il ladro tecnologico

Questa figura rappresenta la modernità nel mondo dei ladri. Equipaggiato con l’ultima tecnologia, il ladro tecnologico utilizza gadget avanzati e competenze informatiche per compiere i suoi colpi. Il suo abbigliamento è funzionale e spesso include elementi che possono aiutarlo nelle sue missioni, come giacche con tasche multiple per dispositivi o accessori tecnologici. Un esempio tipico è Ethan Hunt in “Mission Impossible” o i personaggi di “Ocean’s Eleven”, dove la tecnologia gioca un ruolo chiave nelle loro operazioni.

Il Ladro “Artistico”

Questo tipo di ladro è un vero e proprio artista nel suo campo, spesso specializzato in furti di opere d’arte o oggetti di grande valore storico e culturale. Il loro stile di abbigliamento può variare notevolmente, ma tende ad avere un tocco di originalità e di eleganza bohémienne. Questi personaggi, come il Thomas Crown interpretato da Pierce Brosnan o il Frank Abagnale di “Catch Me If You Can”, spesso mostrano una grande passione e conoscenza dell’arte, che si riflette anche nel loro modo di vestire: un mix tra l’eleganza sofisticata e uno stile più personalizzato e creativo.

Il Ladro “Rough-and-Tumble”

Questo tipo rappresenta il ladro d’azione, spesso coinvolto in furti ad alta tensione dove è richiesta una grande abilità fisica. L’abbigliamento di questi ladri è pragmatico e robusto, pensato per affrontare situazioni estreme. Jeans resistenti, magliette pratiche, stivali o scarpe da ginnastica per movimenti rapidi e agili, giacche con molte tasche per attrezzi sono elementi tipici del loro guardaroba. Esempi cinematografici possono includere personaggi come Dominic Toretto della saga di “Fast & Furious” o Jason Statham in “The Italian Job”, dove la fisicità e l’azione sono elementi chiave.

Il ladro in divisa

L’archetipo del ladro in divisa ha acquisito una notorietà significativa nella cultura popolare, incarnato magistralmente da personaggi come Diabolik e i protagonisti de “La Casa di Carta”. In entrambi i casi, la divisa non è solo un mezzo per mascherare l’identità, ma diventa un simbolo potente, un’estensione della personalità dei personaggi e delle loro intenzioni.

Diabolik, il celebre fumetto italiano, presenta un ladro mascherato vestito di nero, la cui divisa è diventata iconica. Questo costume, oltre a fornire un’efficace copertura, esprime la sua astuzia, la sua abilità nel nascondersi nell’ombra, e la sua natura sfuggente. La sua divisa diventa un simbolo di pericolo e mistero, rafforzando l’aura del personaggio nel mondo del crimine.

Nella serie “La Casa di Carta”, la divisa composta da una tuta rossa e una maschera di Dalì è diventata un simbolo culturale a livello globale. Questi abiti non solo servono a nascondere l’identità dei protagonisti ma rappresentano anche un forte messaggio di ribellione e unità. La scelta di un abbigliamento uniforme elimina ogni distinzione individuale, creando un senso di collettività e forza condivisa tra i personaggi, che lottano contro un sistema ingiusto.

In entrambi i casi, l’uso della divisa trasforma il ladro da un semplice criminale in un simbolo più grande, che sfida l’autorità e le convenzioni sociali. Questi costumi non sono solo strumenti per le loro attività illecite, ma diventano parte integrante della loro identità e del loro impatto culturale.

Il bordeaux, il colore di Berlino

Da questo punto di vista, Berlino dell’omonimo spin-off dimostra di saper creare una sapiente mix tra i diversi archetipi, rendendo al tempo stesso iconico un capo d’abbigliamento: il dolcevita bordeaux.

Fonte: Pinterest

Si tratta, ovviamente, di un elemento di stile che va oltre la semplice scelta di abbigliamento, diventando una vera e propria dichiarazione non verbale. Questo colore compare in una scena cruciale della serie madre, durante l’incontro con l’amico Arturo, sottolineando la profondità e la complessità del personaggio.

Al tempo stesso, avevamo già visto questo colore nel dettaglio della cravatta che indossa Berlino nell’ultima visita alla banca di Spagna prima di mettere a punto il colpo con il professore e nella pochette che indossa in una scena dello spin-off.

Il colore bordeaux del dolcevita non è una scelta casuale. Questa tonalità, una sfumatura della tuta rossa indossata dai ladri durante la rapina alla banca spagnola, crea un collegamento visivo e simbolico con gli eventi centrali della serie. Il bordeaux, meno appariscente del rosso vivo ma altrettanto intenso, riflette la personalità di Berlino: sofisticata, enigmatica e profonda. Questo colore, che evoca ricchezza e potere, si adatta perfettamente al personaggio, che si distingue per il suo carisma e la sua capacità di leadership.

Inoltre, il dolcevita è un indumento che esprime eleganza e raffinatezza, qualità che caratterizzano Berlino. La scelta di un capo così classico e al tempo stesso moderno, si allinea perfettamente con l’estetica del personaggio, che riesce a essere elegante anche nelle situazioni più estreme. Il fatto che Berlino scelga di indossare il dolcevita bordeaux in un momento significativo della serie, come l’incontro con Arturo o in una buona parte dello spinoff, sottolinea ulteriormente il suo desiderio di mantenere un’immagine controllata e impeccabile, anche in circostanze di forte tensione emotiva.

Questo maglione, quindi, diventa un simbolo del modo in cui Berlino si presenta al mondo: un uomo di classe, che non rinuncia mai al suo stile, anche nei momenti di massima pressione.

Insomma, il dolcevita bordeaux, infine, rappresenta un sottile ma potente collegamento visivo con il tema centrale della serie, la rapina, ribadendo l’appartenenza di Berlino al gruppo di ladri, pur mantenendo la sua unicità e individualità all’interno della banda.

Vuoi rimanere sempre aggiornato sul mondo del personal branding? Restiamo in contatto

Sono Isabella Ratti, Business Image Expert, e la mia passione è aiutarti a costruire una un’immagine coerente e che sia anche uno strumento di comunicazione non verbale efficace e contemporanea, essenziale nel mondo degli affari.

Grazie alla mia vasta esperienza e a un incessante aggiornamento sui trend del momento, creo strategie su misura per te, che riflettono non solo la tua identità professionale, ma anche le dinamiche attuali del mercato. Con la mia curiosità innata e un occhio sempre rivolto alle ultime tendenze, sono qui per guidarti nel percorso di rafforzamento della tua immagine aziendale, assicurandomi che tu possa comunicare con successo i valori e i punti di forza del tuo brand. Lascia che ti supporti nella trasformazione del tuo stile e la tua presenza on e offline in potenti strumenti di comunicazione, per distinguerti nel tuo campo e fare la differenza.

Altri articoli che potrebbero interessarti: