Perché Mary Quant è il mio mentor

mary quant

Se Coco Chanel ha il merito di aver creato il tailleur per donne, Mary Quant è riconosciuta in tutto il mondo per essere stata la creatrice della minigonna, uno dei capi più amati dalle ragazze. La stilista britannica è infatti uno dei nomi più importanti tra i designer di moda: con determinazione, passione e competenza Mary è riuscita a rivoluzionare il modo di concepire l’outfit femminile, portando grandi cambiamenti all’interno del settore.

Primo tra tutti, la minigonna: si tratta di una creazione rivoluzionaria che ha segnato un’epoca e che si è tradotta in una promessa di libertà e di riscatto. La minigonna infatti ha tradotto il desiderio di emancipazione delle donne, occidentali e non solo, nel linguaggio, concreto e universale, del corpo. Nella mia attività di consulente di immagine considero Mary Quant una fonte di ispirazione per la sua visione rivoluzionaria e fuori dagli schemi che le ha dato la possibilità di creare uno dei capi più iconici della storia.

Chi è Mary Quant

Barbara Mary Quant nasce a Blackheath a Londra nel 1934, figlia di professori della London University, che per lei sognavano un tranquillo futuro di insegnante. Prima di diventare stilista Mary Quant studia al Goldsmiths College, ma all’età di sedici anni decide di andarsene di casa per vivere alla bohémien a Londra.

In quegli anni conosce Alexander Plunket Greene, appartenente ad una nobile famiglia inglese; fu un colpo di fulmine per entrambi che condividevano smania di libertà e di stravaganze. Spicca immediatamente il grande gusto e la fortissima passione per la moda di Mary che, fin da subito, predilige gonne corte e stivaletti. La svolta avviene quando Alexander eredita un’ingente somma di denaro per il suo ventunesimo compleanno e i due decidono, con l’aiuto di Mc Nair, un caro amico avvocato, di comprare una casa.

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Al primo piano aprono Bazaar (1955): la boutique, situata sulla Kings Road a Londra, ha un successo immediato tra i giovani, diventando il fulcro della moda londinese. Lo stile di Mary Quant incontra perfettamente la necessità dei giovani di cambiamento, di spezzare la tradizione e di imporsi all’attenzione tramite outfit estremi. Per questo diventa icona della Swinging London sulla scia della musica dei Beatles e dei capelli a caschetto, collocando perfettamente la sua idea di moda in un mondo in rinascita e in pieno cambiamento di cui la minigonna è l’emblema.

Icona di libertà e stile

Mary Quant è conosciuta in tutto il mondo per essere stata la pioniera della minigonna. Ma non è sempre stato così: agli inizi non è stato semplice rivendicare la sua creazione perché l’invenzione di questa piccola striscia di tessuto da indossare obbligatoriamente con alti stivali e collant, fu invece attribuita ad André Courrèges che nel 1964 aveva presentato a Parigi vestiti corti dalle linee a trapezio, rivendicando la paternità della minigonna.

Ma «le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada» amava ribadire Mary Quant che, in realtà, ha anche avuto il merito di averle accorciate molto. Nei primi anni Sessanta la società era ancora molto bigotta in tema di costumi e incapace di comprendere il cambiamento radicale portato dalla minigonna nel guardaroba femminile e diventato must have dell’armadio di ogni donna.

“Vestiti giovani per clienti giovani”

Questo era il motto della designer: sono state proprie le sue giovani clienti ad ispirarla nella creazione di questo iconico capo, rispondendo alle loro richieste di lunghezze sempre più ridotte con lo scopo di mostrare una nuova femminilità libera e consapevole.

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Perché è la mia Mentor

Considero Mary Quant una mia Mentor perché è stata una donna capace di esprimere le proprie opinioni, senza aver timore del giudizio degli altri e senza temere le convenzioni della società, rivoluzionando il settore della moda e rendendo la minigonna il capo femminile per eccellenza.

L’iconica minigonna comunica la volontà di distinguersi, di essere libere, anticonformiste, appassionate e indipendenti. È solo un capo d’abbigliamento? No: la minigonna rappresenta uno nuovo status di indipendenza e femminilità che si ribella alla tradizione e al conformismo. Il suo pensiero e il suo modo di comunicare si avvicinano molto al mio mantra “Democratize fashion”: non dobbiamo essere degli stereotipi, ma semplicemente noi stesse, capaci di sentirci libere e indipendenti, senza che nessuno detti regole al posto nostro.

Dovremmo tutte ispirarci a questa pioniera della moda per il modo in cui affrontava la vita e la società: per me, Mary Quant è fonte d’ispirazione quotidiana, perché mi aiuta a ricordarmi ogni giorno la potenza del mondo femminile davanti agli ostacoli e alle difficoltà.

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