Consulente d’immagine: la ricetta per il successo

Hai presente la scena di Il Diavolo veste Prada in cui la giovane Andy – Anna Hathaway – riceve una delle lezioni di vista più importanti di tutto il film?:

Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo (…) Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda quindi in effetti indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti… in mezzo a una pila di roba.

Diavolo veste prada esprimere unicità

Credo che questa sia una delle citazioni che meglio rappresenta la mia professione che, troppo spesso, viene ricondotta in maniera semplicistica e riduttiva al “Scegli i vestiti per le persone” oppure “pubblichi le foto su instagram per le modelle?”. Fare la consulente di immagine non ha nulla a che vedere con la personal shopper o con l’assistente, ma è un viaggio che viene intrapreso con il proprio cliente alla ricerca di una nuova identità stilistica che sappia esprimere al meglio quello che sei.

Da quando esiste il consulente d’immagine?

Da questo punto di vista in Italia questa professione si è affermata solo di recente, nonostante fosse ben presente negli Stati Uniti fin dagli anni ‘40. La data di nascita di questo mestiere è il 1975 quando è comparso per la prima volta sugli scaffali americani un libro che era destinato a cambiare molto del mondo: stiamo parlando di “The Women’s dress of Success” di T. Molly. La portata rivoluzionaria delle sue pagine poggiava sulla consapevolezza dell’impatto che abiti e colori indossati hanno sul nostro interlocutore.

Da allora la professione del consulente d’immagine ha preso piede negli Stati Uniti e solo di recente sta trovando il giusto riscontro anche in Italia. Tuttavia nel nostro Paese esiste ancora molta confusione su quali siano le attività che svolge questa figura e soprattutto il valore etico e morale sotteso. Per questo ho ritenuto opportuno fare chiarezza su chi sia il consulente d’immagine – secondo me – e suggerirvi quali siano le caratteristiche distintive di questa meravigliosa professione.

Chi è il consulente d’immagine

La consulente di immagine è una figura professionale, altamente qualificata, che – grazie al proprio bagaglio di competenze ed esperienze nel settore – accompagna i propri clienti in una vera e propria metamorfosi.

È una vera e propria professionista dell’immagine che aiuta le persone a valorizzarsi e trasmettere il corretto messaggio attraverso la propria figura. Oltre ad avere ottime capacità di analisi (che gli permettono di individuare le criticità nel look), deve anche dimostrare di sapersi mettere “In her shoes” (nei suoi panni) per comprendere debolezze e punti forti. Non si tratta solo di saper abbinare i colori, ma il consulente d’immagine deve occuparsi di tutto quello che è comunicazione non verbale: dalla gestualità, all’abbigliamento, all’etichetta e acconciatura…. insomma, ti permette di esprimere al meglio le tue capacità e ti insegna a sbocciare come un fiore!

…quindi il consulente d’immagine si occupa solo di estetica?

No, assolutamente no. Se si volessero ricevere solo consigli inerenti all’estetica ci si rivolgerebbe ad un parrucchiere, non credi? Invece, questa bellissima professione basa il proprio modo di agire su un approccio olistico all’immagine del proprio cliente: questo significa che ci si soffermerà solo su un determinato aspetto, ma si cercherà di renderlo armonico con tutto l’aspetto della persona.

La moda non deve essere un fine, ma uno strumento al servizio delle persone

Inoltre, mi sta a cuore precisare un aspetto: l’aspetto etico di questa professione. Infatti, dare consigli su come valorizzare la propria figura presuppone un’analisi profonda delle sue abitudini, del suo comportamento, della sua morfologia corporea nonché di tutte le pause che sono nascoste di fronte ad un sorriso o una frangia troppo lunga.

Purtroppo, quando si parla di questo mestiere si tende ad eliminare la parte di empatia e di coaching che è fondamentale nella professione: il consulente d’immagine, per come lo concepisco io, è un facilitatore nel senso che ti permette di comprendere te stesso e ti aiuta ad esprimersi nella maniera migliore, in base al tuo contesto lavorativo e personale.

Consulente d’immagine VS personal shopper

Una volta compreso chi sia il consulente di immagine, è fondamentale sottolineare quale sia la differenza rispetto a personal shopper (con cui viene spesso confuso). Andando al dunque, il personal shopper ha il compito di accompagnare il proprio cliente presso alcune boutique scelte e selezionare per lei vestiti, cappotti, cappelli e scarpe adatti, o – in alcuni casi – recarsi al posto suo per farlo.

Le abilità richieste per svolgere questi compiti riguardano soprattutto la sfera delle attitudini personali e del buongusto, senza includere quindi una formazione specifica e professionale. Ecco quindi spiegato quale sia la differenza fondamentale con la consulente d’immagine: infatti quest’ultima figura deve aver studiato, completato appositi percorsi formativi e aver maturato una buona esperienza sul campo.

A questo punto ti starai chiedendo: come possono diventare consulente di immagine?

Come diventare consulente d’immagine, gli ingredienti di base

Come in tutte le ricette di cucina, non basta un ingrediente solo per ottenere un grande piatto: è necessario, al contrario, saper mixare i sapori e le consistenze per ottenere una ricetta da chef. Ecco quindi quali sono – secondo me – le caratteristiche fondamentali che non devono mancare nel DNA di un consulente d’immagine:

  • Passione: la passione per la moda è una condizione necessaria, ma non sufficiente per ottenere il successo in questo settore. Però, senza una sana voglia di impegnarsi per un obiettivo concreto in questo settore, andrai poco lontana.
  • Doti innate: ci sono sicuramente una serie di doti innate che costituiscono una buona base per diventare una consulente d’immagine di successo. Ad esempio, la sensibilità per i colori o un buon senso delle proporzioni costituiscono una base sulla quale costruire un edificio solido.
  • Educazione e rispetto: sono due aspetti fondamentali in ogni professione, ma soprattutto in quella del consulente d’immagine nella quale tocchi le corde più intime di una persona ovvero il proprio modo di porsi nei confronti del mondo.

Oltre a queste caratteristiche innate, dovrai svilupparne di altre dimostrando dedizione verso il tuo sogno e mettendoti in gioco per imparare tutti i trucchi del mestiere. Tante ragazze mi chiedono spesso “Isabella, quale è la tua ricetta per il successo, come sei diventata consulente d’immagine?” e la risposta è sempre questa: ho studiato, ho studiato e continuo a studiare e aggiornarmi ogni giorno su tutto quello che il mondo ha da offrire.

Per facilitare tutti coloro che vogliono diventare – come me un consulente d’immagine che non lascia spazio all’improvvisazione – ho ideato un percorso formativo (ricordati che il tuo primo cliente sei tu!), che ti permetterà di aiutare le persone ad esprimere al meglio il proprio modo di essere. Durante i miei corsi altamente professionali, sia a Milano che a Lugano o in altre città, metto a disposizione degli altri il mio know how acquisito in anni di esperienza, creando – su solide basi teoriche – consapevolezza sull’importanza dell’immagine che è il nostro primo biglietto da visita. Creo valore aggiunto fornendo informazioni pratiche e teoriche sulla professione del consulente d’immagine unite all’analisi delle principali tendenze del momento. Empatia, professionalità e coerenza sono le parole d’ordine che non dovrai mai dimenticare!

Altri articoli che potrebbero interessarti: