10 consigli per creare il tuo Brand personale

come creare un brand personale

Creare un brand personale di successo è un’attività che dovrebbe interessante chiunque.

Non è vero, infatti, che solo i liberi professionisti ne possono trarre dei benefici. In realtà, anche un dipendente dovrebbe preoccuparsi della propria immagine professionale: fare Personal branding significa creare un’immagine personale che rifletta nel miglior modo possibile le proprie capacità professionali, i propri valori e la propria competenza all’interno di un settore o di un mercato.

Nel corso della vita lavorativa di tutti noi capiterà di voler cambiare lavoro o di stringere nuove collaborazioni. In queste situazioni dovremo offrire al nostro interlocutore sempre la nostra miglior immagine e una descrizione dettagliata ed esaustiva delle nostre competenze, dell’esperienza maturata nel settore e delle nostre caratteristiche professionali.

Creare un buon personal branding significa essere capaci di fornire tutte queste informazioni e convincere chi ci sta davanti che siamo la persona giusta per iniziare un rapporto di lavoro.

Ci sono persone che non hanno un Personal brand? No, perché nel momento stesso in cui cominci a lavorare, nel bene e nel male, crei il tuo brand di professionista. E allora è meglio sforzarsi affinché questo brand sia riconosciuto come uno tra i migliori!

Oggi voglio darti 10 consigli per fare Personal branding e ottenere i migliori risultati per la tua carriera professionale. Sono il risultato dei miei anni di esperienza sul campo e riuniscono tutto quello che ho imparato sulle relazioni professionali e sul mondo digitale, che oggi è di fatto il mondo in cui tutti noi ci muoviamo.

Come creare un Personal brand di successo: 10 consigli

  1. Definisci chi sei: sembra banale, eppure tanti professionisti si lanciano carichi di entusiasmo alla conquista di LinkedIn, e del mondo lavorativo in generale, senza aver ben chiaro la propria personalità e i propri obiettivi. Non avere fretta di presentarti agli altri, perché rischi di bruciare la tua immagine. Ti ho già parlato di quanto sia importante oggi l’immagine online di un professionista, ecco perché prima di pubblicare il tuo profilo sui social network devi definire chi sei come professionista e come vuoi raccontare la tua storia, le tue competenze, la tua esperienza nel settore. Comincia con un test di autovalutazione in cui mettere nero su bianco: chi sei, quali sono i tratti distintivi della tua personalità, quali sono i tuoi pregi e quali i tuoi difetti, quali sono i principali ostacoli che hai dovuto affrontare nel corso della tua vita (da un punto di vista personale) e come li hai affrontati.
  2. Determina il tuo orizzonte professionale: all’analisi personale devi affiancare un’analisi professionale che ti aiuti a focalizzare la tua rotta. Definisci qual è il tuo ruolo professionale attuale, da dove sei partito (rifletti solo sulle esperienze più rilevanti e che hanno un legame diretto con il  lavoro che svolgi ora o nel quale ti vuoi specializzare), quali sono le esperienze che ti hanno fatto crescere di più come professionista, quali gli ostacoli che ti hanno messo in difficoltà e come sei riuscito a superarli (se li hai superati; in caso contrario cerca di capire perché non ci sei riuscito), qual è il progetto professionale da realizzare che ti sta più a cuore, come ti vedi tra 1 anno e come ti vedi tra 5 anni. Infine rispondi a questa domanda: “Cosa vorresti che le persone associassero al tuo nome?”
  3. Definisci quello che offri come professionista: in questo punto voglio consigliarti di definire in modo chiaro e con onestà quali sono le tue competenze, in quali settori hai maturato una reale esperienza e quali sono i tuoi plus come professionista. Avere questa consapevolezza è fondamentale per creare un Personal branding forte. Ricorda: quest’analisi la fai per te, per capire quali sono le tue possibilità, quindi sii realista e sincero: hai davvero delle competenze rilevanti nel settore che ti interessa? hai già potuto metterti alla prova? Per definire i tuoi plus come professionista, invece, ti sarà utile metterti nei panni del tuo interlocutore ideale, che può essere un cliente, se sei un libero professionista, o un datore di lavoro, se sei un dipendente. Molti clienti si sentono più sicuri sapendo che la persona che stanno ingaggiando è disponibile anche nei weekend, in caso di emergenza. Anche molti titolari di azienda considerano molto positivo che un candidato non abbia problemi di orario e sia disponibile anche per trasferte dell’ultimo minuto. Puoi, e soprattutto VUOI, prenderti impegni di questo tipo? Se sì hai trovato il tuo primo plus. Continua su questa linea, indicando tutte le altre possibilità in cui puoi fornire un valore aggiunto come professionista.
  4. Obiettivi: questo è un altro elemento da definire prima di lanciarti sul mercato, perché se non lo hai ben chiaro potresti perdere tempo e investire i tuoi sforzi nella direzione sbagliata. Dopo aver messo per iscritto le tue caratteristiche personali, le competenze e il tuo orizzonte professionale, ora devi definire qual è la tua meta. Ti consiglio di cominciare con obiettivi a breve termine e di impostare traguardi concreti e misurabili, come: avere un nuovo cliente ogni mese, aumentare il fatturato mensile di 500 euro, ecc… (la misurazione dei tuoi obiettivi è un altro importante tassello della costruzione di un Personal branding che funziona, ci torneremo tra poco).
  5. I tuoi potenziali clienti: per portare avanti la tua attività dovrai confrontarti con diversi elementi esterni. Il primo è rappresentato dal tuo target di riferimento, quindi da quelli che consideri tuoi potenziali clienti. Che tipologie di persone potrebbero essere interessate ai tuoi servizi? quali sono i loro bisogni? Prova a creare una rappresentazione ideale del tuo cliente, quella che in gergo si chiama buyer persona. Quanto più preciso sarai nella sua definizione, più facile sarà per te comunicare in modo efficace con il tuo cliente reale. Indicando quella che potrebbe essere la sua età media, la regione in cui vive, la sua situazione familiare e quella economica potrai determinare come proporti a lui, su quali elementi far leva per convincerlo a darti fiducia e capire dove intercettarlo. Ti ho infatti spiegato come fare Personal branding su LinkedIn, ma se il tuo cliente ideale non utilizza questa rete? Dovrai fare in modo di sfruttare altri canali, magari YouTube facendo video marketing. Per capire dove fare Personal branding devi studiare il tuo cliente ideale, non ci sono alternative. Qui un approfondimento per delineare la tua buyer persona. N.B. Questo discorso vale anche se sei un dipendente, solo che la tua buyer persona, invece di essere il tuo cliente ideale, è la tua azienda ideale e il tuo Personal branding dovrà andare incontro alle caratteristiche aziendali.
  6. I tuoi competitor: determineranno in gran misura la tua offerta, dal prezzo dei tuoi servizi ai plus professionali di cui ti ho parlato al punto 3. Per sapere cosa offrire ai tuoi clienti devi conoscere l’offerta della concorrenza e cercare di offrire un servizio migliore. Come trovi i tuoi concorrenti? Puoi fare una ricerca su Google indicando la tua attività (consulente, artigiano, ecc…) e la tua zona geografica di riferimento, oppure puoi utilizzare dei software come SEMrush che sono specializzati proprio in analisi di questo tipo. Dai un’occhiata a come comunicano i tuoi avversari e ai risultati che ottengono: se osservi che un certo modo di comunicare ottiene tanti feedback positivi dagli utenti (Mi piace, condivisioni, cuoricini, ecc…) prova a sfruttarlo anche tu; stessa cosa per determinati argomenti che possono interessare al vostro pubblico e di cui anche tu potresti diventare esperto per rafforzare il tuo Personal branding.
  7. La tua immagine: “tu sei il tuo brand”. La consapevolezza di questa corrispondenza ti permetterà di lavorare nel modo giusto sul tuo Personal branding, dando vita a un’immagine professionale credibile e solida. Come costruisci la tua brand identity? Ne ho parlato in modo approfonditamente in questo post.
  8. Specializzati: se vuoi diventare un punto di riferimento nel tuo settore, ed essere chiamato per primo ogni volta che c’è bisogno di uno specialista, diventa il migliore in un’attività specifica. La risposta alla domanda: “In che cosa specializzarmi?” la trovi nell’analisi del tuo pubblico: studia bene i bisogni del mercato e cerca di capire se c’è un bisogno specifico che nessun altro sta soddisfacendo o non a sufficienza.
  9. Analizza i tuoi risultati: come qualsiasi altra attività da cui si vuole trarre dei benefici, anche per il Personal branding è importante ogni tanto fermarsi e fare una valutazione oggettiva dei risultati ottenuti. Quest’analisi ti servirà per aggiustare il tiro nella comunicazione del tuo brand personale come professionista e ti aiuterà a rispondere a domande come: sto utilizzando i canali giusti? il formato che ho scelto funziona nel mio mercato di riferimento? le mie azioni online e offline supportano l’immagine che voglio dare come professionista? Le risposte positive ti aiutano a seguire lungo la strada che hai intrapreso, quelle negative ti fanno capire che c’è bisogno di cambiare qualcosa per ottenere i risultati che ti aspetti.
  10. Fai networking: un Personal brand forte si costruisce creando relazioni, collaborando con le persone, condividendo contenuti di valore e aiutando la community di cui si fa parte a crescere. Approfitta sia delle opportunità offline (eventi di settore, incontri, ecc…) che degli strumenti online (come i social, i gruppi di settore, ecc…). Esistono decine di associazioni che in Italia si impegnano per “fare rete” e permettere ai professionisti di conoscersi, collaborare e crescere professionalmente. Cerca quella che fa al caso tuo e non aver paura di impegnarti attivamente e aiutare i tuoi colleghi. Potrebbero nascerne future collaborazione.

Questi sono i miei 10 consigli per fare Personal branding in modo vincente. È un piano strategico che ti permetterà di avere dei buoni risultati nel tempo, puoi starne certa.

Impara l’arte del Personal branding dalle star

I miti del cinema o della musica possono insegnarci tanto sui risultati che si ottengono quando si fa di se stessi un brand forte e riconoscibile. Pensa a Madonna: sulla cresta dell’onda da quasi 40 anni. Come ci è riuscita? Ha impostato le basi di un personaggio provocatorio e in continua evoluzione a cui è sempre rimasta fedele.

Il brand Madonna

Se come me hai avuto la possibilità di viverti la Madonna degli anni Ottanta e Novanta, sai che il suo fascino e il suo estro creativo sono intatti ancora oggi. Certo è cambiata, ma il “brand Madonna” è ancora oggi quello che Louise Veronica Ciccone ha immaginato nel 1980: una diva trasgressiva a cui non si resta indifferenti, capace di catturare l’attenzione di generazioni di giovani e di dettare trend.

E tu ti preoccupi del tuo Personal brand? Che cosa fai per mettere in mostra le tue qualità?

Aspetto di sapere anche la tua opinione!

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